Buona domenica malatineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
Siete pronte???
Tuffiamoci nel lettone del Dottore!!!
Siete pronte???
Tuffiamoci nel lettone del Dottore!!!

Lei era sempre un passo avanti a me. La sua ritrovata serenità e voglia di essere mamma la rendevano splendente e raggiante come mai prima d'ora.
Passarono lunghe notti insonni. I miei pensieri e le mie paure viaggiarono a velocità della luce.
Avevo avuto tutto dalla vita; l'amore di due madri, non era da tutti, ma la mia paura più grande era il ricordo della perdita. Esme non mi aveva mai fatto mancare nulla, ma io avevo sofferto di un dolore che nessuno aveva potuto alleviare.
Il vuoto e l'abbandono, anche se non voluto, un bambino lo sente, quando gli adulti guardano te in quel modo particolare; quello che ti fa capire, senza parole, che qualcosa non va. Neanche loro sanno spiegare che un domani sarai solo, che da li a poco tempo ti ritroverai senza nessuno accanto. E poi ti trovi a vegliare un capezzale e improvvisamente non hai più 3 anni ma 80.
Vorresti piangere ma non ti è permesso.
"Non può capire è ancora troppo piccolo".
Vorresti fare i capricci perché vuoi tornare ai tempi in cui tutto era ancora possibile…..ma non va così. E così sei lì, in piedi, davanti ad un gelido corpo che rende gelido anche te, appesantisce il tuo cuore e ti porta a chiuderti. E se tu "ometto" non sei abbastanza forte o preparato, quel corpo ti trascina con se. Non ridi più, non giochi più.
Condividere tutto questo con altri bambini non aiuta.
Condividere tutto questo con altri bambini non aiuta.
Il giorno in cui qualcuno arriva per conoscerci l'atmosfera cambia, perché deve, ma non tutti se ne rendono conto.
Ricordo quando Carlisle mi fissò.
-Ciao occhi cupi, io mi chiamo Carlisle-
Le sue braccia aperte verso me.
Andare? O rimanere col cuore gelido?
Il suo viso dolce emanava calore.
Tentennando rimasi sui miei passi.
-Piccolo, hai paura?-
Oh Carlisle, si che avevo paura. Talmente tanta da rischiare di impazzire a forza di sentire il mio cuore battere all'impazzata ogni sera quando le luci si spegnevano.
Il buio è il peggior nemico di un bambino solo. Tutto si enfatizza e si ingrandisce. Tutto diventa nero e non hai voci a guidarti. Preferisci sprofondare in un incubo piuttosto che stare sveglio e sentire ogni piccolo rumore della casa.
Riesci persino a percepire il tarlo che lavora nel comodino accanto a te.
E così la paura si attanaglia in te. Non ti abbandona mai. Un bambino di tre anni non dovrebbe mai avere questo tipo di ricordi. Dovrebbe ricordare le canzoncine da bambino, i giochi educativi o qualche parola sfuggita agli adulti.
Io ricordo solo l'abbandono.
Così mi aggrappai a quelle braccia, strinsi Carlisle……strinsi il mio futuro.
Quell'abbraccio era familiare da subito, non posso negare di aver avuto voglia di rimanerci a vita ma il passato era parte del mio bagaglio. Il passato era in me. Quale genitore può essere in grado di alleviarlo??? Chi?
Se avessi analizzato in modo razionale avrei potuto da subito rispondermi che ero io l'unico a poterlo fare, a capire che ogni sfumatura del suo carattere sarebbe dipeso dal quel pesante bagaglio.
Se lo avessi analizzato emotivamente mi sarei coperto delle mie paure ed egoisticamente avrei trovato mille scuse per non andare avanti.

Mi voltai a guardare Bella che dormiva. Quando si rilassava nel sonno più profondo si aggrappava al cuscino torcendolo e stritolandolo. Dovevo decidere per noi, non per me. Dovevo gettare il mio egoismo dalla finestra e aggrapparmi a Bella come faceva lei con quel cuscino. Io le avevo infuso tranquillità nel momento della terapia, e lei ora era pronta ad affrontare la vita.
Presi il mio cellulare dal comodino, lo accesi, inviai un sms all'avvocato.
"Dobbiamo vederci quanto prima, siamo pronti per andare avanti"
La luce del display stava per spegnersi quando senti Bella muoversi. Mi volta su di un lato, per osservarla dormire, ma le sue labbra mi sorrisero e aprì un occhio.
-Che ora è?-
-Dormi è notte inoltrata-
-E tu perché non dormi?-
-Ho mandato un sms all'avvocato. Andremo avanti, amore mio-
Me la trovai al collo. Mi stritolava, mi abbracciava e continuava a ripetermi grazie.
-Tu sei un dono Edward, vedrai, saremo forti abbastanza da affrontare tutto-
La ribaltai sul materasso, la spogliai, mi feci spogliare e cominciai a vezzeggiarla con le mani e la lingua. La sua calda pelle rispondeva ai miei tocchi. Brividi che la increspavano. Non ci misi molto ad entrare in lei, ad essere una cosa sola. Ero pronto a sacrificare tutto per lei anche le mie paure, pur essendo cosciente che prima o poi i fantasmi del mio passato avrebbero chiesto il conto.
Ora non mi importava.
Ora volevo colmare il vuoto che provavo quando non potevo entrare in lei, quando non potevo farla mia.
______________________________________


Eravamo in piedi in sala d'attesa.
L'avvocato mi aveva dato l'appuntamento per il pomeriggio stesso.
Sbrigai le mie visite in ospedale e passai a prendere Bella.
E ora eravamo qui. Stringevo la sua mano, e lei rispondendo alla stretta ogni tanto mi regalava i suoi abbracci.
-Signori Masen potete accomodarvi-
La segretaria ci invitò ad entrare.
Lo sguardo di Bella era impagabile.
-Bentornati Signori, direi di arrivare al sodo della questione, ok?-
-Perfetto-
Risposi con tanta ansia.
-Allora, andando avanti, nella fase successiva verrete messi sotto sopra, nel senso che i servizi degli enti locali hanno il ruolo importante di conoscere la vostra coppia e di valutare le vostre potenzialità genitoriali, raccogliendo informazioni sulla vostra storia personale, familiare e sociale. Per questo ci sarà un coinvolgimento della vostra cerchia familiare ed affettiva. Il lavoro dei servizi è volto alla stesura di una relazione da inviare al Tribunale, che fornirà al giudice gli elementi di valutazione sulla richiesta della coppia.
E' chiaro che questo è un momento molto delicato nel quale potreste sentirvi come sottoposti ad un esame, però devono cercare di sondare la vostra capacità di prendervi cura di un minore, la vostra apertura all'adozione, la situazione socio-economica. Sembra un’invasione ma si pongono al vostro fianco e saranno pronti, in questo modo, a fornirvi ogni elemento utile per una più approfondita preparazione all’adozione-
La testa mi esplodeva.
-Edward, tutto bene?-

La voce di Bella mi echeggiava in testa, mi voltai e la vidi preoccupata.
-No, è solo un pensiero-
-Me ne parli Dr. Masen, cosa la turba?-
Tentennai ma fissando Bella parlai.
-Se dovessero trovarmi non idoneo?-
-Vede Dr. Masen, è una paura lecita, ma le servirà ad affrontare la questione in modo cauto. Deve aver paura, ma la sua realtà di vita familiare e lavorativa non possono che darvi punti in più, lo so che è brutto da dire, ma la stabilità economica, la sua situazione familiare, per non parlare della sua adozione. Tutto questo non può che renderlo soggetto idoneo all'adozione. Per cui faccia tesoro delle sue paure e affronti con sua moglie tutto questo-
Ero un soggetto idoneo. Ma da quale pulpito giudicano l'idoneità?
-Quando verrà presentata la domanda al Tribunale per i Minorenni, verrà disposta l’esecuzione di ciò cui vi accennavo prima. Questo attraverso anche organi di sicurezza. Come vi anticipavo, l’indagine dovrà riguardare in particolare l’attitudine a educare il minore, la situazione personale ed economica, la salute, l’ambiente familiare. I motivi per i quali l’adottante desidera adottare un minore. La personalità del minore. La possibilità di idonea convivenza, tenendo conto della personalità dell’adottante e del minore. Verranno stabiliti attraverso i servizi dei colloqui preliminari dove verrà redatta una relazione psico-sociale su di voi. Questa relazione sarà un concentrato di vita vostra e di chi vi circonda, ma sarà nero su bianco, e dovrà essere trasmesso al tribunale. Lo psicologo che vi ascolterà, dovrà poi approfondire le motivazioni dell’adozione, facendo una breve valutazione tra la vostra consapevolezza rispetto ai vostri bisogni ed alla vostra situazione emozionale e relazionale. In questa fase è anche compito dei servizi informarvi in modo corretto e completo sulle condizioni di vita dei bambini nei paesi di loro provenienza e sugli stili di vita a cui sono abituati. Non è da escludere la possibilità di adozione di bambini di altri paesi, ci avevate pensato?-
-Non mi interessa, l'importante è che possa fargli da madre-
Si, era decisamente un passo avanti a me.
___________________________________

Il ritorno in macchina fu abbastanza silenzioso. Non avevo il coraggio di trovare l'entusiasmo di Bella e fare un paragone con le mie reazioni.
Accesi la radio.
Cercai tra le varie stazione fino ad che una canzone mi colpì e mi lasciai cullare da quelle note.
"You’re gonna take my hand.
Whisper the sweetest words.
And if you’re ever sad,
I’ll make you laugh,
I’ll chase the hurt."
Mi voltai verso mia moglie.
-Mi prenderai per mano? Mi sussurrerai le parole più dolci? E mi farai sorridere scacciando la mia malinconia?-
-Oh Edward ferma questa macchina!-
Accostai pensando alla cosa peggiore che potesse rivolgermi, ed invece quando mi voltai verso di lei, le sua mani erano già sulle mia guance.
-Ci sono io con te. Noi siamo assieme. E se ci invaderanno la privacy dovremo pensare solo al fatto che lo fanno per poter garantire a nostro figlio la famiglia migliore, e siccome noi lo siamo, non dobbiamo tremare. A testa alta, amore mio!-
La baciai, a lungo. In modo indecente.
-Ed..w…-
Non la lasciai parlare.
Scesi dalla macchina. Passai accanto al suo sportello, lo aprii e la trascinai fuori. Mi guardai attorno e notai poco distante un bar. La trascinai prendendola praticamente in braccio reggendola per i fianchi.
Entrai nel bar e cercai una cameriera.
-Scusi mia moglie ha un malore, dove posso trovare un bagno?-
-Là in fondo, ha bisogno di aiuto?-
-No, sono un dottore, ci penso io-
La faccia di Bella sbiancò tanto per la vergogna che non fu difficile crederla "malata".
Quando entrai in bagno mi chiusi dentro ad una delle toilette la poggiai a terra e mi divorai la sua bocca. Slacciai i miei pantaloni e alzai la sua gonna. Con la mano le allargai le gambe toccandola e facendola eccitare. La sua bocca emetteva gemiti che tappai con la mia lingua.
Quando ne ebbi abbastanza delle sue labbra la feci voltare verso il muro e mi sistemai dietro lei.
-Apri le gambe-
Lo fece, ansimando e tremando per l'eccitazione.
-D'ora in poi dovremmo avere regole anche nel sesso, moglie mia-
Avvicinai le mie labbra al suo orecchio e parlai con voce roca alla mia Bella.
-Non saranno più ammessi questi incontri furtivi, e soprattutto dovremmo stare attenti a chiudere porte e finestre duranti i nostri amplessi… Sei pronta a rinunciare a questo?-
E fui in lei. Da dietro era tutto più forte, il sentirla, il riempirla e pure l'orgasmo.
-Ed potre...mmo fa...re tutto…-
-Più forte piccola non ti sento-
-Ti regalerò i… tuoi ris…. vegli… amore mio….-
-Giuramelo!-
-Te lo giu… Ahhhhhh!!! Edward siiiiii-
E venne, ed io con lei….
Mi appoggiai a lei, ci reggevamo al muro della toilette, sfiniti, stanchi, ma appagati.
-Giuramelo Bella. Ho bisogno di te, in ogni modo-
-Edward, insieme-
Cercammo di ricomporci prima di uscire, l'aiutai a sistemarsi la gonna, e passandole sul viso una salvietta rinfrescante.
-Sei tutta la mia vita Bella-
-E tu la mia amore mio!-


Nessun commento:
Posta un commento