Bando alle ciance...
Sto capitolo è stato lungo da partorire...
(la prima riga...)
poi....
Va beh attendo i vostri commenti!!!
Ps. Grazie mille per chi segue commenta e legge.... Mi metterò in pari giuro!!!
"Una volta in giardino caricammo tutto in un taxi che Alice ci aveva chiamato. Ringraziandoli ancora li lasciammo con la promessa di non farci sentire per un'intera settimana…"
Seduta sul letto, coperta dal lenzuolo sgualcito, accanto a me il mio uomo; mio marito per la precisione. Il suo dolce russare era segno della stanchezza e delle follie d'amore della notte appena trascorsa. Lo osservavo a distanza.
I capelli stravolti. Nelle mie mani sentivo ancora la morbidezza della loro consistenza. Il suo profilo perfetto da dio greco. Con gli occhi lo seguivo e lo ripassavo per la milionesima volta…….nessun dettaglio doveva essere dimenticato.
Tirai il lenzuolo verso di me e scoprii la magnificenza scolpita del suo sedere: marmo modellato; uno spettacolo solo mio. Eh si. Da qualche giorno era solo mio. La tentazione in quel momento era quella di lasciare le mie due arcate dentali su quel delizioso fondo schiena, ma svegliarlo, dopo le fatiche di queste sette notti intense, mi dispiaceva.
Di fronte al letto lo specchio lungo. L'immagine riflessa era quella di una donna felice e provata da una serie di amplessi estenuanti.
La mia mano, carezzando la mia stessa guancia, sfiorava la pelle sentendola ancora umida e calda, forse bollente è il termine giusto da usare.
Ogni singola carezza di Edward era impressa nella mia testa. La mano calda e liscia da "chirurgo" che molto sapientemente sapeva dove e quando toccare. La mia pelle al contatto col sua si increspava tremando per il piacere. E rimaneva tatuata di ogni singola piacevolezza ricevuta.
Al ricordo di quei passaggi di mano un brivido che dal collo mi scendeva giù fino al mio inguine, invadendolo di piacere. Una sensazione prolungata nell'immaginare le sue mani tra le mie gambe, sui miei seni e poi chiudersi come nella morsa delle sue braccia per portarmi oltre le porte del paradiso.
Lui era mio.
Lo guardavo dormire e mi sentivo la donna più felice del mondo.
Questo uomo, dall'animo nobile che era pronto a donarmi anche se stesso pur di rendermi felice, era mio…..solo mio.
D'improvviso, dentro me, l'idea malsana di svegliarlo e fare di nuovo l'amore con lui.
Il mio basso ventre già pulsava. Pretendeva sollievo ed avevo solo pensato al mio uomo e al nostro unirci.
Non mi resi conto della mia voglia fino a che non cercai di donarmi sollievo da sola. Mi sdraiai nel letto accanto a lui, la mia mano era già sul mio pube sfiorando le labbra intime. Voltai i miei occhi sui suoi chiusi dal sonno. Le sue labbra semiaperte, il suo naso perfetto, le sue lunghe ciglia ramate e le mie dita a muoversi sul clitoride; proprio come mi toccava lui. Chiusi gli occhi per godermi quel momento solo mio. Mi ritrovai a gemere ed inarcare la schiena, posseduta e vogliosa.
-Ora usa quel dito per penetrarti…- la sua voce arrochita dal risveglio precoce.

Mi voltai di scatto, vergognandomi di essere stata beccata.
- Non smettere Bella, toccati per me, pensa a me e fammi vedere quanto ti piace godere per me-
Lo fissai e mi convinsi che era giusto assecondarlo.
Così guidai il mio indice verso l'ingresso e mi penetrai. Spalancai la bocca cercando ossigeno e sollievo; godevo fissando Edward negli occhi. Quei suoi occhi svegli e pronti. Lo sentii avvicinarsi a me. Accavallò le sue gambe alla mia per farmi sentire la sua voglia già gonfia e piena.
-Sentilo, lui era già pronto ancor prima di me… Cosa vuoi che faccia Isabella?-
Imbambolata e ansimante raccolsi aria nei polmoni.
-Toccati pensando a ciò che sto facendo…-
-Mi tocco sempre pensandoti amore mio, ma stamattina guardarti è uno spettacolo unico-
Mi baciò con possesso e senza respiro ma senza toccarmi, le sue mani si impegnarono a soddisfare la sua voglia di me. Prese la sua erezione nelle mani, cominciò a toccarsi con movimenti lenti, notai anche che si toccava spesso i testicoli e la sua faccia era specchio della mia per la goduria che provava.
Allora mi fermai. Bloccai le sue mani, lo feci sdraiare di spalle e mi avvicinai al suo viso.

-Questa faccia te la devo provocare solo io; solo il mio tocco deve darti questa goduria-
Lo feci voltare a pancia in sotto, massaggiai le sue spalle e poi scesi sul suo sedere scolpito. "Che culo" pensai. Eh si, si dice culo in questo caso!!!
Massaggiai quelle lune sode a lungo, ansimando all'unisono con Edward, poi mi chinai su di lui. Baciai una per una quelle colline e poi, divaricandogli le gambe cominciai a leccare i suoi testicoli per poi succhiarli e massaggiarli. Edward sussultò dapprima per poi gemere al mio ritmo, assecondando i miei movimenti.
-Isa.. Bella… tu… sarai la ca...usa… della mia morte….-
Non lo ascoltai, proseguii nel mio compito.
Improvvisai facendolo voltare a pancia in su. Mi fiondai sulla sua asta e la inghiottii con voracità.
-Od..dio… Bella… piano…-
Volevo godesse. Volevo non respirasse, volevo provasse tutto ciò che io avevo provato fino ad ora. Mi aveva regalato giorni interi di passione e di orgasmi….e così fu. Lo feci godere così tanto da sentire il suo fluido nella mia bocca dopo poche spinte. Ma la cosa che mi diede più soddisfazione fu quella di vedere il suo volto stravolto dal piacere così intenso.
Mi accasciai su di lui, cercando di riprendere fiato e regolarizzare il battito del cuore. Lui, come me, era in debito di ossigeno, ma i suoi occhi brillavano ed era merito mio. Gonfia di orgoglio femminile aspettai i suoi occhi. Non ci misero molto a finire nei miei; ci fissammo a lungo in silenzio.
Quando tutto tornò alla normalità, eravamo ancora persi l'uno nell'altra.
-La prossima volta che decidi di toccarti rendimi partecipe da subito…-
Sorrisi pensando fosse una battuta, in realtà il suo sguardo serio e fisso diceva il contrario.
-Mi sono eccitato da morire e semmai vorrai rifarlo ti prego avvisami perché voglio davvero rivivere questa esperienza-
Arrossii un po’ per l'imbarazzo e un po’ per la consapevolezza di ciò che era accaduto negli ultimi minuti.

-Se sarai tu a guidarmi…-
-Tu piccola non hai assolutamente bisogno di essere guidata, dormivo e mi arrapavo, mi hai scatenato i ferormoni da addormentato …-

Lo guardai mentre mi parlava. Stava realmente discutendo della mia capacità erotica? Oh beh, se era così era merito suo, io non ero in grado di fare sesso prima di Edward, subivo il sesso, lo facevo perché era una cosa che tra coppie si faceva. Ma con Edward io facevo l'amore nel modo più semplice e naturale, mi trovavo a sperimentare cose che per me erano nuove e mi divertivo, mi piaceva e ne godevo.
-Ti è piaciuto sul serio Edward?-
La sua faccia si gelò.
Mi prese la mano e me la poggiò sulla sua erezione.
-Al solo pensiero di te, del tuo toccarti, del tuo lavoretto… sentilo. È già pronto-
-E allora usalo maritino mio!!!-
Non se lo fece ripetere una seconda volta, mi assalì, mi fece sdraiare sulla schiena e mi prese, fece l'amore con me, tutto il giorno, mi amò tutta la giornata. Ci staccammo solo per pranzare e rinfrescarci, ma entrare in doccia con Edward accanto era sempre un problema. Facemmo l'amore in ogni angolo possibile di quella stanza d'albergo...
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