Buon pomeriggio Malatine!!!!
Nuovo Aggiornamento del Dottorino che tanto amate!!!
Un caffè prima di iniziare?

“Io abito in due mondi uno è quello dei libri: sono vissuta nel Faulkner’s Yoknapatawpha County, ho dato la caccia alla Balena Bianca sul Pequod, ho combattuto con Napoleone, ho viaggiato in zattera con Huck e Jim, ho commesso cose assurde con Ignatius J. Reilly, ho viaggiato in treno con Anna Karenina, sono stata nella strada di Swan… è un mondo gratificante, ma il mio secondo mondo è più gratificante. È pieno di personaggi meno eccentrici, però molto più veri, fatti di carne ed ossa, pieni di amore e sono le vere ispirazioni per tutto il resto.
Richard e Emily Gilmore sono persone affidabili, brave e generose. Sono i miei due pilastri, senza di loro non potrei stare in piedi. Sono fiera di essere la loro nipote, ma l’ispirazione maggiore arriva dalla mia migliore amica, la meravigliosa donna che mi ha dato il nome e il sangue che mi scorre nelle vene, Lorelai Gilmore. Mia madre non mi ha mai fatto pensare che non avrei potuto fare quello che volevo o non diventare ciò che volevo essere. Ha riempito la casa di amore, divertimento, libri e musica, costantemente attenta a darmi dei modelli di vita da Jane Austen, a Eudora Welty a Patti Smith. E mi ha guidata attraverso questi incredibili diciotto anni. Non so se si è mai accorta che la persona alla quale vorrei assomigliare è lei. Grazie mamma, sei il mio punto di riferimento per tutto.”
Spensi la tv.
E io? Io chi avevo come riferimento?
Mia madre? La depressa cronica che a quarant'anni decideva di rifarsi una vita?
Mio padre? Colui che era diventato solo Charlie negli anni?
Avevo Edward.

Avevo il suo amore su cui appoggiarmi.
-Bella amore… Sei sveglia!!-
Le sue mani sulle mie guance.
-Edward, perdonami…-
-Piccola, ma di cosa ti dovrei mai perdonare?-
-Volevo raggiungere nostro figlio, ho avuto paura e non volevo lui ne avesse, e quando stava volando via da me ho voluto seguirlo.-
Sentivo le mie guance scaldarsi al passaggio delle lacrime.
-Non lasciarmi Bella, perché ti seguirei anche io. Non sono più in grado di vivere senza di te.-
-Non ti lascio Edward, ma tu ora starai qui con me?-
-Certo amore mio.-
Gli feci cenno di stendersi accanto a me. Spostò le flebo e i vari tubicini, e si accomodò nel letto. Era su di un fianco e mi osservava mentre accarezzava con le mani il mio viso, i capelli, scendendo sul collo e poi verso i tubicini che uscivano dalla scapola.
-Senti dolore?-
-Ho solo freddo.-
-Sei più pallida di uno straccio…-
-L’infermiera mi ha detto che sono stati contattati i miei genitori.-
-Si. Non sei mia moglie ancora, e siccome hai rischiato tanto, dovevano sapere cosa stesse succedendo alla loro figlia.-
-E…-
-Tuo padre arriverà domani, e tua madre, accertatasi che ormai tu fossi fuori pericolo, ha interpellato tuo padre.-
-Fammi indovinare "Se peggiora viaggerò, i miei psicofarmaci non mi permettono lunghi viaggi da sola" giusto?-
-Più o meno amore mio, ma qui con te ci sono io, ok?-
-Lo so Edward, ma è così sbagliato sperare che si comporti ogni tanto da madre?-
-No amore mio. Tu lo devi pretendere, ma lo devi pretendere tutti i giorni, non solo quando stai male.-
-Ho paura di non farcela.-
-Sono qui angelo mio. Ora riposa.-
-Tu resti qui?-
-Dove vuoi che vada? Mi hanno cacciato dall'ospedale ieri sera a calci in culo e con la minaccia che se non mi fossi lavato avrebbero chiamato un'impresa di disinfestazioni…-
-Alice…-
Una smorfia sul viso di Edward, quasi a ricordare con paura l'immagine delle sue dittatrici...
-E mia madre e la dottoressa Fields.-
Risi nel vederlo così impaurito da quelle tre figure.
-Quanto sei dolce quando sei indifeso.-
-Lo sono se tu te ne vai piccola.-
-Resto qui.-
-Resto qui anche io.-

Mi appoggiai contro il suo collo. Immersi i miei sensi nel suo profumo e mi calai nel sonno ristoratore e sereno che mi stava attendendo.
-Non lasciarmi mai Ed…-
Un filo di voce. Le sue labbra sulla mia fronte. Non ricordai altro.
___
Quando mi svegliai la luce dalla finestra puntava verso il mio cuscino. Il sole era sorto e io avevo freddo. Aprii un occhio. Il letto era immenso. Voltai lo sguardo a destra poi a sinistra ma lui non c'era. Alzai il collo ma le flebo non mi fecero muovere più di tanto.
-Edward!!-
Cominciai a chiamarlo. Il mio cuore si stava agitando. Non c'era. Me lo aveva promesso, sarebbe stato qui con me, me lo aveva promesso…
-Ehi piccola… Un brutto sogno?-
Uscì dalla porta del bagno.
-Un brutto risveglio senza di te.-
-Sono qui, tranquilla… ogni promessa è debito, non me ne vado…-
-Beh allora vedi di lasciarmi un Post-It la prossima volta, così starò tranquilla.-
Rise, di quel sorriso magnetico che adoravo tanto.
-La mia "paziente" Bella.-
Ridendo si avvicinò di nuovo al letto. Prese la sedia e vi si sistemò accanto.
-Tra un po’ verranno a farti un prelievo.-
-Uh che gioia!!!-
-Dai piccola, piccoli sforzi per avere un ottimo risultato alla fine…-
Passò la giornata con me. Mangiammo dell'insulso cibo da ospedale dividendolo, si fece portare libri per me e il suo pc. Furono ore serene.
Verso le cinque della sera la dottoressa Fields venne con alcuni esiti degli esami svolti.
-Bella le tue analisi non sono ancora buone, dovrai seguire una dieta proteica e cercare di fare prelievi almeno una volta a settimana. Poi una volta al mese dovrai fare controlli compresivi di ecografie. Se accetti queste condizioni, dato lo stato apprensivo di Edward, posso farti uscire anche domani, ma devi giurarmi che farai assoluto riposo.-
Edward mi fissò felice e mi incitò a rispondere alla dottoressa.
-Aggiudicato.-
-Se vuoi fare i controlli con me, ti chiedo di lasciare il tuo nominativo alle ragazze all'ingresso, ti chiameremo noi ok?-
-Va bene.-
___
Cercai di rilassarmi tra le braccia di Edward ma il pensiero dell'arrivo di Charlie mi agitava un po’.
-Sa tutto mio padre?-
-Abbiamo parlato al telefono l'altro ieri sera. Gli ho raccontato a grandi linee che cosa ti è successo e lui molto semplicemente ha ascoltato.-
-Tipico.-
-Tipico?-
-Si poche parole. Un uomo che adora il silenzio.-
-Ora riposa, a Charlie penseremo domattina ok?-
-Dormi qui?-
-Se vuoi-
-Voglio te, sempre.-
-Dormi angelo mio.-
Cercai di cedere al sonno che incombeva, ma quella notte non riuscii a riposare. La cosa positiva fu che al mio risveglio Edward era ancora lì, con me. Dormiva seduto sulla sedia appoggiando le sue forti braccia al mio letto d'ospedale.
Mi fissai a guardare fuori dalla finestra. Raggi di sole che in contro luce creavano mille arcobaleni. Immaginavo che il mio piccolo angelo fosse salito in cielo usando un arcobaleno, un arcobaleno speciale capace di proteggerlo sino alla sua destinazione, come io non ero riuscita a fare. Non mi ero ancora abituata all'idea di diventare madre, ma era già mio. Così lo sentivo e, invece di tenerlo stretto, ho permesso che il mio corpo non fosse un luogo adatto per lui. L'ho immaginato lottare con quelle piccole manine, cercare un appiglio, sfidare la forza di gravità. Appoggiando la mano sul ventre ho sentito il vuoto, la sua mancanza. So che dove sarà ora starà sicuramente meglio. Sarà un posto magico dove nessuno potrà fargli più del male.

Pensando al mio piccolo e al suo volo in cielo una lacrima scese.
-Che hai piccola?-
-Ricordi Edward. Sei già sveglio?-
-Da un po’.-
-Hai le occhiaie. Devi dormire un altro po’.-
-Permesso?-
Ci voltammo verso la porta della mia stanza.
-Charlie vieni, entra.-
-La mia Isabella.-
Corse accanto al mio letto.
-Sto bene Charlie. È tutto passato.-
-Non direi se sei ancora in ospedale?!-
-Al più presto verrò dimessa.-
-Bene ti porterò a casa con me-
-No papà. Io ora vivo con il mio fidanzato e presto mio marito Edward. Edward ti presento mio padre Charlie.-
Edward fece per allungare la mano ma mio padre non ricambiò.
-Tu stai per sposarti e io non so nulla, ti trovo sdraiata su di un letto d'ospedale e so da uno sconosciuto che hai subito un intervento e che hai avuto delle complicazioni. Poi arrivando qua, lo trovo seduto accanto a te, un perfetto sconosciuto.-
-Charlie…-
Sbuffai in modo pesante.
-Bella stai calma, tuo padre ha ragione non mi conosce, lasciaci un attimo parlare da soli, poi torneremo da te va bene piccola?-
-Va bene Edward…-

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