sabato, marzo 17

Capitolo 38 - Vorrei tante cose ma non posso.





Passarono le ore. Bella somigliava più ad uno straccio. Non riusciva a stare sveglia più di cinque minuti. Cominciai a preoccuparmi e così chiamai l'infermiera di turno.

-Ha chiamato Dr. Masen?-
-Sì, può avvisare la Dr.ssa Fields dicendole che Bella non sta bene?-

-Vado a chiamarla e poi torno a prendere i parametri.-

-Perfetto.-

Cominciavo ad aver paura che qualcosa non andasse bene per niente. I suoi occhi, quando riuscivano a stare aperti, erano vitrei, spenti. Il suo corpo tremava nonostante le due coperte di lana e il pigiama che Alice le aveva fatto indossare. L'impotenza stava di nuovo facendosi strada dentro me. La paura si era attanagliata ad ogni mia singola terminazione nervosa.

-Dottore, dovrei misurare la pressione, posso chiederle di spostarsi?-

-Mi scusi…-

Osservavo con quale cura le veniva misurata la pressione, la temperatura e l'ossigenazione del sangue. Quel bi-bip cominciò ad innervosirmi.

-Quanto segna il saturimetro?-

-Dottore ora riprovo. Magari si è spostato. Segna 93%.-

-Subito per favore.-

-Sì, Dottore…-

-Dr. Masen esca dalla stanza.-

La dottoressa Fields, rossa in volto.

-Subito!!-

L'assecondai. Cercai di non pensare a ciò che sta succedendo là dentro. Era come morire stare dietro ad una porta e non poter fare nulla, non sapere nulla.

Passò mezz'ora. L'infermiera fece avanti e indietro dalla stanza diverse volte. La situazione era insostenibile.

Io dovevo stare li con lei, in quella stanza dovevo essere la sua ancora, me lo aveva chiesto lei. Invece dovevo starmene rinchiuso qua fuori, in un corridoio freddo, vedendo infermiere entrare e uscire da quella stanza senza mai darmi un cenno di nulla.

Chiamai Alice.

-Corri in reparto o butto giù la porta-

-Edward arrivo, tu vedi di sederti in un angolo e di non alzare neanche un dito…-

Sbuffai e mi sedetti accanto alla porta della stanza di Bella. Passi veloci si susseguivano, andirivieni di camici che chiudevano la porta senza farmela vedere. Le mani premute contro gli occhi per non piangere o urlare a qualcuno di dirmi qualcosa.

-Figliolo…-

-Mamma…-

-Sono qua…-

L'abbracciai come forse non avevo mai fatto prima. La strinsi a me piangendo lacrime infinite. La paura mi aveva attanagliato l'anima e non riuscivo a calmarmi. Mi trovai davanti il volto di Alice che mi porgeva dell'acqua.

-Fratellone bevi. Quando avranno finito dovrai entrare ed essere forte qualsiasi cosa succeda.-

Poggiai la testa alla parete fissando il soffitto. In quella posizione chiesi alle mie donne tutto l'aiuto necessario per reggere il mio dolore e quello di Bella.

-Bella è forte ora che ha te e tu con lei accanto sei completo. Reagisci per lei, per te, per il vostro futuro.-

Restai a fissare il soffitto.

Bianco.

Pulito.

Luce.

Pace.

Bella.

-Edward posso parlarti?-

Voltai gli occhi verso la Dr.ssa Fields.

Ci allontanammo verso gli ascensori per avere la giusta privacy.

-Vedi Edward, ha perso molto sangue. Le ho fatto del plasma, ma non penso basti. La trasfusione è pronta. Serve però la sua firma. Tu hai firmato tutti i suoi documenti per cui non so se vuoi aspettare che si svegli o dare subito l'ok.-

-Ti dò io l'ok.-

-Edward sei sotto shock vuoi pensarci?-

-No. Deve restare qui con me, qualsiasi cosa serva tu devi farla. Lei deve tornare da me.-

-Ascoltami bene. Lei non se ne va da nessuna parte, non sei lucido. Ora tu la lasci qui  con Alice e  vai a casa, riposi e poi torni. Non le sei d'aiuto così. Mi firmi i fogli per la trasfusione e io gliela farò solo se necessario. Verrai avvisato tramite sms e se dovesse esserci qualche problema ti chiamerò io al cellulare. Ora fai come ti dico, ti prego.-

-Tu non spegnere mai il cellulare ok?-

-Ok Edward.-

-Posso vederla prima di andare via?-

-Cinque minuti d'orologio.-

Entrai di corsa in quella camera. La temperatura doveva toccare i 40 gradi. Bella era sdraiata su quel letto immenso coperta da due trapunte, i capelli sparpagliati sul cuscino e il viso bianco e tirato in una smorfia. Mi accomodai sul letto poggiando le mie mani lungo sui fianchi. Poggiai la mia fronte alla sua.

-Bella amore mio. Resta qui con me capito?-

Le mie lacrime scesero ancora. Era il mio futuro e senza di lei mi faceva male solo pensare di averne.

-Amore mio, ti lascio con Alice ma solo perché mi stanno cacciando capito? Tra poco torno da te e non ti lascerò mai più. Anima mia resta con me.-

Le mani di Alice sulle mie spalle.

-Fratellone, mamma e papà ti aspettano. Io starò qui e terrò il telefono accanto a me. E’ in buone mani, ricordalo.-

Baciai le labbra della mia Bella e mi allontanai da quel letto così struggente.

Mia madre mi prese sottobraccio e uscimmo, mentre mio padre era già in macchina che ci aspettava.

Mi ridestai dai pensieri quando sentii lo sportello della macchina aprirsi.

-Edward stai bene?-

-Mamma voglio solo andare a stendermi un po’.-

-Posso far qualcosa?-

-Stai con me per favore?-

-Certo, vieni che ti preparo una tisana e poi ci stendiamo per riposare.-

Ci stendemmo nel letto. Lei accanto a me, massaggiava i miei capelli.

-Sai quante volte da piccolo mi lasciavi attorcigliarti i capelli e cantarti una ninna nanna? Mi manca prendermi cura di te in questo modo. Vederti ora così fragile in questo momento mi ha fatto tornare la voglia di mettermi lo scudo e proteggerti da tutto. Sia te che la tua dolce Bella. Vorrei vedervi sereni all'altare, ma la vita, amore mio, non sempre va come vogliamo. Finché si tratta di traguardi di lavoro, studio, siamo noi a deciderne l'esito, impegnandoci o meno. Ma queste cose purtroppo capitano, e anche troppo spesso. È un'ingiustizia ma non sempre la vita è giusta. Vorrei sguainare la mia spada e mandar via tutti i tuoi dolori e farti tornare il sorriso di ieri. Vorrei tante cose ma non posso. Però posso essere qui con te e dirti che bisogna avere fede e che tutto si aggiusterà. Sono qui, sarò qui, che tu voglia parlare, piangere o stare in silenzio. Sono qui figlio mio.-

Mi strinsi a lei e piansi. Piansi per ore. Piansi di paura e di rabbia fino ad addormentarmi tra le braccia di mia madre mentre lei mi sussurrava la mia ninna nanna.

____


Quando mi svegliai trovai mia madre ancora lì con me.

-Ha chiamato Alice.-

-Bella?-

-Le hanno fatto la trasfusione, le fanno prelievi ogni quattro ore. Che ne dici di farti una bella doccia? Ti preparo qualcosa da mettere sotto i denti e poi tu vai da lei?-

-Va bene.-

Mi alzai, cercai un cambio comodo e aprii il getto della doccia. La nostra doccia. Era tutto così strano. Senza di lei era tutto diverso privo di vita. Ma lei tornerà in questa casa. Lei è la mia Bella. Lei è forte, lei vivrà con me per tutta la vita, perché ce lo meritiamo.

Mi infilai sotto il getto dell'acqua. Decisi di passarci qualche minuto. L'effetto di calore doveva sciogliere i miei muscoli ma non ebbi proprio quel risultato. Mi vestii, tamponai i capelli e scesi in cucina. Profumo di caffè, pane caldo e uova pronte per essere divorate. Un morso di pane, una forchettata di uova fu tutto ciò che il mio stomaco accettò. Bevvi il caffè pensando alla notte insonne che avrei dovuto fare. Mi alzai abbracciai mia madre e la ringraziai per il pomeriggio speso per me. Le baciai la fronte e chiamai un taxi. La mia auto era ancora al parcheggio dell'ospedale.

Salii di corsa fino al piano di ginecologia/ostetricia.

Arrivai al bureau.

-La Dr.ssa Fields?-

-Dr. Masen è in camera della sua fidanzata.-

-Grazie.-

Entrai e vidi Bella con gli occhi aperti.








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Angolino mio!!!

Momento particolare...
Storia delicata. Speriamo si definisca una stabilità...
questi capitoli sono un pò delicati... fanno parte di me. per questo sono poco ricamati e molto sentiti.
Sento inoltre di dirvi che la storia sta volgendo al termine... Chi scommette su di loro??? Spero di sentirvi in tante e positive...


Un grazie particolare per chi ha aspettato tanto ma che ha resistito leggendomi!!!


Se vi va... Qua ci si diverte... Altre FF, video e foto dove partecipano tutte le iscritte!!! -----> 
Padre Edward & Dr. Masen

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