martedì, febbraio 21

Capitolo 36 - Dobbiamo parlare


Buongiorno a tutti!!!
Aggiornamento del dottore.
Capitolo cortino ma capirete perchè.
Noi ci leggiamo in fondo se vi va!!!
Baciotti!!!





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I giorni passarono leggeri. Io tornavo dalla clinica e lei mi faceva trovare pronto il pranzo o la cena. Poi la sera davanti alla tv o ad un libro mi riempiva di domande.

-Sono ancora indecisa, Edward aiutami…-

La guardavo contorcersi sulla poltrona o sedia del caso.

-Amore mio, non hai ancora le idee chiare, è una scelta importante. L'università è una scelta determinante e  hai tutto il tempo…-

E finivamo sul divano o sul letto a scambiarci tutto l'amore che durante il giorno i miei impegni ci impedivano di dimostrarci.

Ma quella sera era particolarmente silenziosa.

Quella sera i suoi occhi viaggiavano.

Mangiammo in silenzio, le carezzavo il dorso della mano o la coscia e la vedevo sorridermi per poi tornare sul piatto.

Mi concessi una sigaretta dopocena, ma, quando la chiamai, lei la rifiutò.

Volevo che fosse lei a parlarmi, così seduto davanti al televisore cominciai a fare un po’ di zapping. Bella invece cominciò a fare avanti indietro per la stanza. Spostando un libro, sistemando il pour-pourry o spolverando polvere invisibile. Continuai a fingere guardando la tv.



-Edward…-

-Si piccola?-

-Dobbiamo parlare.-

-Che c'è piccola? Non stai bene?-

-Non lo so ancora se sto bene o meno. Ma devo parlartene sennò mi esplode il cervello.-

-Certo, siediti e racconta.-

-No. In piedi!-

-Ok ok piccola…-

-Edward, non abbiamo scelto una data ancora giusto?-

-Una data per..-

-Il matrimonio Edward!!!-

-Si scusa… Comunque no, ancora non abbiamo scelto una data…-

-Bene… Perché c'è un intoppo.-

Mi rizzai dal divano. La raggiunsi prendendole le mani.

-Non mi vuoi più Bella? Ti sei stancata di me?-

-Oddio Edward!!! Come potrei mai. Il fatto è un altro…-

La vidi sospirare.

-Ho un ritardo. Dieci giorni di ritardo.-

L'aria nei miei polmoni si era gelata. La mia testa viaggiava a mille all'ora immaginando già tutto ciò che sarebbe successo.

-Amore come ti senti?-

-Edward non lo so. Mi sento strana.-

-Domani andiamo in clinica a fare gli accertamenti ok?-

-No Edward, oggi sono uscita e ho comprato un test di gravidanza.-

-E…-

-...e lo devo fare ma ho voluto aspettarti…-

-La mia piccola. Dammi quel test e andiamo di sopra.-

Prese dal cassetto della cucina la scatola e mi raggiunse per le scale. Entrammo in bagno. Mi appoggiai al lavandino prendendo il foglietto con le istruzioni. Procedemmo passo per passo. Arrivammo ai fatidici minuti di attesa del risultato.

-Se lo fossi Edward, cosa vorresti fare?-

-Dovrei moltiplicare il mio amore per te. Che cosa vorresti che io facessi? Io ti amo, e ogni cosa che ci verrà donata dal nostro amore non può che essere ben accetta. Se questo test risulterà positivo, sarà l'ennesima prova che il nostro amore è benedetto.-

Si avvicinò a me, aprii le braccia e la strinsi.

-Un cucciolo di uomo non è un intoppo. Ricordalo Bella. Se vuoi potremmo aspettare a sposarci, oppure se preferisci ci sposiamo domani stesso. Sta a te scegliere.-

-Un passo alla volta amore.-

-Certo.-

Il timer dell'orologio trillò.

-Tu o io?-

Era spaventata.

-Insieme amore. Ti va?-

Prese in mano il test.

-Allora?-


...
 



La mattina mangiammo assieme. Le preparai due brioches farcite, una bella spremuta e un caffè decaffeinato.

-Edward non riesco a mangiare tutto.-

-Bella, la colazione è il pasto principale. Avanti mangia.-

Una bimba capricciosa.

Quella notte avevamo dormito abbracciati, la sua schiena addosso al mio petto e le nostre mani intrecciate sul suo ventre ad adorare quel nido magico. Ancora non potevo crederci.

Fatta colazione chiamai Alice.

-Ehi prezzemolina sei in clinica?-

-Si Edward hai bisogno?-

-Mi prenoti una visita con ecografia con la Fields.-

-Oddio Edward ma per chi è? Per Bella?-

-Si ma non far trapelare nulla. Ok?-

-Ok fratellone. Tra quanto arriverete in clinica?-

-Mezz'ora. A dopo-

Riposi il cellulare in tasca.

-Sono pronta.-

-Siete pronte vorrai dire…-

-Edward Masen… non cominciare. Ancora non è confermato che tu sia padre, figuriamoci se puoi già stabilire il sesso del feto.-

-Piccola infame… io dò il sesso a mia figlia… e siccome sono io a farlo ho la pretesa di scegliere!!!-

-Ma sentilo... l'uomo…-

-Si piccola e vedi di ricordarlo!!! Io sono l'uomo di casa!!!-

-Ah si??? Lo sai che succede quando vengo trattata con arroganza???-

-No che succede???-

-Succede che incrocio le gambe e sciopero…-

-Ah si??? Sciopereresti non facendo più sesso con me? Uhmmmm… Dunque chi potrei chiamare…-

Cominciai a fissare il soffitto e picchiettare con le dita sul mento, ma un destro all'altezza del mio stomaco mi fece piegare.

-Ouch!!!!-

-E questo è solo un assaggio di ciò che ti faremo se oserai tradirci.-

-Coff… capito… coff…-

Rideva la piccola arpia.

____


La dottoressa Fields ci ricevette subito.

-Salve Isabella, Edward…-

Ci accomodammo nel suo studio. Ci spiegò cosa ci aspettava nell’immediato futuro, o per lo meno cosa avrebbe dovuto fare Bella. Ma io volevo vivermi ogni singolo momento.

-Per prima cosa faremo degli esami del sangue. Il giorno a seguire, se l'esito sarà positivo, faremo un'ecografia.-

Le sue mani tamburellavano sui braccioli della sedia.

-Non puoi farle un'ecografia già oggi?-

-C'è urgenza di avere il risultato per qualche motivo medico?-

-Dottoressa non lo ascolti, è solo apprensivo. Domattina torno qui a digiuno e farò l'esame del sangue. Poi vedremo.-

Le due donne si guardarono sorridendosi.

-Allora faremo così. Domattina richiederò l'urgenza dell'esito in modo da fare subito l'ecografia…-

-Grazie dottoressa Fields.-

-Un'altra cosa Isabella. Avrei piacere di conoscere chi l'ha seguita come ginecologo prima di oggi.-

La vidi guardarmi e chiedere il mio aiuto con gli occhi.

-Vedi Lucy, Bella ha un trascorso particolare, per il quale non è stata spesso a contatto con i medici. Per cui credo non abbia avuto alcun ginecologo di fiducia.-

-Capisco, che ne dice Isabella se la seguissi io d'ora in poi?-

-Grazie.-

-Grazie Lucy, te ne sono molto grato e scusa l'insistenza.-

-Edward tranquillo, l'uomo ha sempre reazioni strane davanti alla gravidanza della compagna.-

Ci salutammo dandoci appuntamento per l'indomani.

____


Il pomeriggio lo presi tutto per noi. Andammo a camminare per le vie del centro. Avevo voglia di aria fresca, della mia futura sposa e di un po’ di leggerezza.

-Se fosse confermata la gravidanza che faremo?-

-Non lo so Bella, te l'ho già detto. Un passo alla volta. Basta che non ti agiti.-

-Ho bisogno di fare progetti. Di mettere dei tasselli nella mia vita. Una data, un ginecologo, una casa, un figlio e, perché no, un lavoro.-

-Beh… ora come ora di lavoro non se ne parla… poi vediamo… una data, potremmo andarci a sposare oggi sennò quando… uhm sai che cosa mi piacerebbe?-

-No dimmi.-

-Sposarti con il pancione. Vederti arrivare all'altare nel tuo abito bianco ed elegante con il pancione bello in evidenza.-

-Tu sei tutto matto, ma questa cosa mi piace.-

-Asseconderesti questo mio desiderio?-

-Certo amore mio. Se ti basta così poco per essere felice non posso che assecondarti!-

-Poi trasformerei la seconda camera da letto in una splendida cameretta.-

-E rovineresti quella splendida camera?-

-Non vedo altro posto dove fare la cameretta, e comunque sarebbe accanto a noi, così se la notte si sveglia non dobbiamo fare né scale né tanto meno corse per vedere come sta.-

-Dr. Masen io ho la vaga idea che questa creatura verrà viziata in modo assurdo.-

-Stiamo camminando da un po’. Sei stanca? Vuoi sederti?-

-No Edward. Sto bene. Non siamo ancora sicuri della gravidanza e tu già ti comporti da padre iper-apprensivo!!!-

-Piccola mia, ti ricordo che stai uscendo ora da un periodo di forte stress, di terapie e quant'altro, per cui lasciami fare l'iper-apprensivo con l'amore della mia vita.-

Ridemmo assieme.

Ci fermammo in un bar dove presi un gelato per lei e un caffè per me. Ci sedemmo fuori nei tavolini sistemati nella veranda. Bella aveva bisogno di colorare il suo bel viso ai raggi timidi del sole di fine inverno.

-Ti chiedo solo una cosa.-

-Dimmi Edward.-

-Perché ieri sera ci hai girato intorno tanto prima di comunicarmi del tuo ritardo?-

-Ho avuto paura, ho pensato che non volessi considerare la possibilità di un figlio, non ne avevamo parlato e io non sapevo che fare.-

-Tutto ciò che riguarda te io lo voglio. Nel bene e nel male e questa Bella sarebbe una benedizione.-

-Ora lo so.-

-Tu devi avere fiducia in me.-

-Lo so Edward, ma non è facile. Ci sta capitando tutto in una volta ed io ho paura di bruciare le tappe.-

-Beh si, le abbiamo bruciate in ogni senso, ma questo ha portato ad un grande amore per cui le brucerei mille volte le tappe con te, capito piccola?-

-Ho capito quasi padre super/iper-apprensivo!!!-







Bene. Ora potete tirarmi pomodori marci e quant'altro!!!
Ieri il capitolo non aveva questo finale. Ma ho lasciato che la storia andasse da se.
Spero con tutto il cuore di non essere stata ne banale ne sempliciotta.
Ma il mio cuore mi diceva che fosse giusto per questi due amanti avere un legame in più.
Grazie per l'attenzione e al prossimo capitolo!!!

Se volete insultarmi vi aspetto qua!!!

Paola.

3 commenti:

maria50 ha detto...

ciaoooo..ti seguo nelle tue due ff,mi piace molto come scrivi,cè sempre dolcezza,amore,mi dai emozioni bellessime...grazie,grazie.Maria50.

Unknown ha detto...

Grazie Maria... Spero tu continui perchè ho in serbo qualche sorpresa!!!!

vanessa masen ha detto...

makkè pomodori marci.....sono così teneri i 2 piccioncini!!!!!!!!!!!!!!!!baci baci!