giovedì, dicembre 15

Capitolo 30 - Cellulari



Le ragazze erano solari nonostante la stanchezza In taxi non avevano fatto altro che parlare di abiti, sfilate e giri da fare "assolutamente" al nostro ritorno. Mi estraniai fissando un punto al di fuori dell'abitacolo. Mi persi a guardare l'orizzonte quando sentii Bella appoggiarsi alla mia spalla.
Mi voltai e vidi Alice che la guardava allibita.
<Tranquilla. Crolla come un neonato. È molto stancante seguire la terapia.>
Le accarezzavo la testa intanto che dal viso di mia sorella spariva la preoccupazione.
<Mi ha fatto paura.>
<Anche io mi spaventavo le prime volte.>
<Edward ma tu dormi?>
<Il giusto. Devo vigilare su di lei.>
<So già che mi dirai di no. Ma… potrei stare io stanotte con lei e tu potresti riposare.>
<No. Non la lascio.>
<Tu dormi nel letto con lei, io posso stare sul divano e se si sveglia…>
<Non riuscirei mai a dormire.>
<C'ho provato.>
<Lo apprezzo…>
<Edward, facciamo così. Resto un paio di giorni, il tempo di farti qualche coccola fraterna in più ed essere tranquilla che tu regga e poi me ne vado.>
<Ehi prezzemolino non ti fidi di me?>
<Oh si di te mi fido, è di questa assatanata della tua fidanzata che non mi fido. >
<Uhm?>
<Lascia stare va…>
<Come vuoi sorellina mia. Se ci sei mi fa piacere, mi sento un po' più tranquillo.>
Mi sorrise nel suo modo dolce e tenero e ricambiai.
Arrivammo in albergo e il suo aiuto fu subito vitale. Bella si era addormentata crollando in un sonno profondo…
Mi aiutò a svestirla e a prepararla per la notte.

<Sembra un uccellino per quanto è esile…>
<Alle volte quando l'abbraccio o la stringo a me ho proprio paura di romperla…>
Le mani di Alice mi carezzarono le spalle.
<Una sigaretta fratellone?>
<Si…>
Andammo in terrazza. Lei si accomodò accanto a me.
<Mi piace vederti così te l'ho già detto, ma non strafare fratellone ok?>
<Uhm…>
<E dai! Passami una sigaretta e raccontami com'è?>
<Com'è cosa?>
<Com'è essere innamorato!! Uno come te che da drago diventa un dolce principe… I tuoi occhi luccicano. Anche se lei non è ancora serena tu lo sei. Ma voglio sapere cosa ti ha spinto verso di lei…>

<Oh Alice… ma non la vedi? E’ un angelo. È arrivata per redimere questo "drago" e fargli capire ciò che nella vita conta, l'amore per la propria metà, per la famiglia, capire i bisogni degli altri e annullarsi per poi ritrovarsi ancora più forti perché uniti nell'amore. Alice è una cosa che a parole non riesco a spiegare. Mi è bastato guardarla negli occhi la prima volta per capire che il resto era stato oscurato. Mi sono sentito perso quando i suoi occhi non mi guardavano più. Così li ho cercati e me li sono presi. Erano miei. Erano destinati a stare incatenati ai miei. Così l'ho presa, l'ho fatta mia, l'ho incollata a me e nulla ci potrà più dividere, soprattutto dopo questa terapia. Saremo ancora più forti e ancora più sereni. Lo merita lei, lo merito io. Meritate anche voi di avere un fratello/figlio un po’ più "umano"…>
Non mi rispose, si accoccolò alla mia spalla e restammo così sino al termine delle rispettive sigarette.
<Edward perché non ti stendi un po’? Io starò sul divano a leggere e veglierò su di voi.>
<Ehi prezzemolina, cerca di riposare anche tu, ne abbiamo bisogno tutti e due. Mettiti accanto a Bella io dormo sul divano.>
<Non se ne parla neanche. Non ho sonno. Tu ora dormi qualche ora e io veglio su di te. Ti prego fammi fare l'infermierina per una volta!!>
I suoi occhioni dolci mi fecero sciogliere.
L'accontentai. Mi feci una doccia. Mi vestii con una tuta comoda e tornai in camera. Prezzemolina era sdraiata sul divano e grazie alla flebile luce di un'abat-jour leggeva un romanzo mentre io presi la via del sonno infilandomi sotto le coperte accanto al mio amore, abbracciandola e portandola stretta a me.
Quando mi svegliai vidi la luce del mattino filtrare dalle tende.
Bella giocava con i miei capelli e mi fissava.
Era uno splendore.
<Buongiorno amore mio…>
Dissi bisbigliando.
Alzai la testa per controllare Alice. Dormiva beata su quel divano enorme per lei
<Le mie guardie del corpo hanno riposato?>
Aveva il sorriso stampato sul volto ed era una gioia infinita vederla così.
<Scusami, non avrei dovuto, ma queste settimane mi sono crollate addosso e Alice stanotte ha vegliato su di te al posto mio!>
<Amore devi riposare altrimenti a chi mi appoggio io?>
Le baciai la fronte e la trattenni abbracciata a me ancora per un po’.
Poi il mio cellulare cominciò a vibrare sopra il comodino.
<Dr. Sloane buongiorno…>
<Buon giorno a te Edward, potete raggiungermi tra un'oretta in studio?>
<Perché dottore? È successo qualcosa?>
<No, no tranquillo Edward, ho letto le relazioni dei terapisti e ho bisogno di farvi alcune domande. Vi aspetto allora?>
<Certo Dottore a tra poco>
<Chi era Edward?>
<Sloane, vuole vederci, tra un'oretta…>
Abbassò gli occhi e mi strinse forte le braccia attorno al petto.
<Vedrai saranno buone notizie…>
<Uhm…>
Non aggiunse altro.
<Che ne dici piccola di una bella doccia io e te?>
I suoi occhietti maliziosi corsero a cercare i miei, per poi guardare la nostra prezzemolina addormentata. Scese dal letto facendo attenzione a non fare troppo rumore e si diresse subito in bagno.
Rimasi immobile sul letto, non capivo la sua fretta fino a che non sbucò dal bagno e con l'indice mi fece cenno di raggiungerla… Non mi feci pregare oltre. Scesi dal letto e mi fiondai in bagno. Chiusi la porta dietro di me. Come mi girai lei mi saltò addosso.
<Mi manchi amore mio.>
<Sono qui. Con te.>
<Dentro me devi stare. Quello è il tuo posto.>
Cazzo. Alzai gli occhi al cielo e pregai tutti i santi di accorrere in mio aiuto.
<Bella…>
<Ti prego… Amami solo come tu sai fare, fammi sentire donna, piena di te e l'unica capace di farti perdere il senno.>
<Tu me lo hai già fatto perdere diavoletta!!>
La sua bocca si incollò alla mia mascella. Piccoli morsi. La presi per il suo splendido fondoschiena. La issai su di me, lei si allacciò con le gambe alla mia vita. Scese con le sue labbra sino alla mia spalla. Sentire il suo alito caldo sprofondare al di là della mia maglietta mi faceva eccitare da paura, come se tutto il resto non lo fosse già abbastanza.

Mi voltai facendo aderire la sua schiena al muro. Lei si protese con il petto ancora più verso di me. Sprofondai con il viso sulla sua spalla cercando di regolarizzare il respiro, ma lei sue mani strette al collo salirono sui miei capelli e li tirarono all'indietro in modo da farmi inarcare la schiena e far aderire i nostri corpi ancora di più. Ero eccitato da morire. Quando i nostri sessi, seppur coperti dai vestiti, vennero a stretto contatto ringhiammo a vicenda per il piacere.
La feci scendere. La svestii. Aprii l'acqua per riempire la vasca e mi svestii a mia volta.
Le presi la mano e la feci accomodare all'interno della vasca e poi entrai io. Mi sdraiai su di lei. L'acqua era ancora bassa così decisi di giocare un po’ nella vasca.
<Riempimi di te, della tua voglia.>
Morii in quell'istante. Parole cariche ma dette da quell'angelo mi fecero spegnere il cervello e decisi per una volta di dar retta all'istinto.
Così mi sistemai tra le sue gambe. Le mie labbra cercavano un appiglio per non dare voce agli ansiti che mi stavano invadendo e lo trovarono nella sua spalla. Entrai in lei sentendola mugolare dal piacere, ma anche lei bloccò le urla sulla mia spalla. Cercai di concentrarmi. Il rumore dell'acqua che sbatteva da una parte all'altra della vasca non aiutava la concentrazione, sembrava scandire il ritmo del nostro amore. Su, giù, lento, veloce… tutto in modo tremendamente intenso con lei, anche quando era l'istinto a prevalere sui nostri corpi.
Arrivammo all'apice in poche spinte. Mi lasciò un piccolo segno sulla spalla, ma me ne sarei accorto poco dopo. In quel momento non ne sarei stato in grado. Ero in lei, appagato, sereno e pieno di lei. La cosa che più al mondo desideravo. Lei.
Ci alzammo dalla vasca e  facemmo una doccia veloce. Il tempo non era dalla nostra parte, Sloane ci attendeva.

Ci asciugammo a vicenda, ci scambiammo altre coccole per poi tornare in camera a vestirci, immemori dell'ospite che ancora dormiva sul divano nonostante il trambusto appena fatto.
Ci vestimmo e scendemmo allo studio.
<Bella Edward accomodatevi…>
<Grazie Dottore, qualche problema?>
<No tutt'altro Bella, ho una splendida notizia da darti e soprattutto da darvi…>
Cercai di guardare il dr. Sloane negli occhi per capire, ma era fisso su Bella con un sorriso a 48 denti.
<Bella, sono felice di dirti che sei…>
E suonò il suo cellulare...

2 commenti:

mikkiko78 ha detto...

E io che pensavo che solo Beautiful si interrompesse sul più bello invece noto con piacere che ti sei divertita a mollarmi sul più bello!!!! Brava, ma come faccio io adesso con quest'ansia che mi attanaglia lo stomaco, certo Sloane sorride quindi dovrebbero essere belle notizie ma comunque sono curiosa di sapere quali, comunque tesoro ho avuto lo stomaco attorcigliato per tutto il capitolo, come sempre mi fai venire voglia di andare in cura dal Dottor Masen, mi fa sciogliere quest'uomo!!!!

mery robert ha detto...

incinta!