Asciugavo le mie lacrime, la mia piccola mi aveva dato un’altra prova. aveva scelto me per l'ennesima volta. Mi amava.
La mano di Sloane sulla mia spalla mi fece ridestare dai miei pensieri. Mi fece cenno con la testa di uscire dallo studio con lui. Io la guardai, stesa immobile.
<Dorme>
Mi sussurrò Sloane.
Uscimmo.
<Sei stato in gamba Edward, ora però deve riposare. Oggi ha raccontato tutto. Sarà sfinita. Tu sai ciò che è meglio per lei, per cui sii forte e al minimo problema chiamami. Starò fuori dal centro per un paio d'ore ma mi tratterrò anche stanotte, magari ti farà stare più tranquillo. Ok?>
<Perfetto e grazie di tutto. Posso portarla su in camera?>
<Si, lascia solo passare qualche minuto, il suo sonno deve diventare più pesante.>
<Grazie di tutto> e stringendomi la mano se ne andò verso la zona massaggi.
Mi sedetti di nuovo accanto a lei, ricordandomi di mandare un messaggio ad Alice.
"Pranziamo assieme in camera nostra. Bella è sfinita e io ho bisogno di te."
Le sfiorai la mano. Era così bello guardarla mentre era in pace, era una cosa che mi toccava il cuore. Era troppo importante per me che lei ritrovasse quella serenità.
Vibrò il mio cellulare.
"Certo fratellone. Tutta tua!!"
Passò qualche minuto, mi alzai e la portai in stanza. Erano solo le 11.00 così chiamai la reception e ordinai il pranzo per 3 per le 12.30, poi mi concessi una sigaretta sul terrazzo.
Lasciai le tende aperte in modo da osservare il sonno di Bella.
Mi aveva legato a lei fin dal primo momento.
Guardarla era come nutrirmi. Era come viverla, come dipendere totalmente da lei.
Bussarono alla porta. Era Alice.
<Vieni andiamo in terrazza che ancora sta riposando.>
Ci accomodammo e Alice mi strinse la mano nella sua.
<Ti ammiro sai?>
<Uhm… Perché?>
<Perché finalmente stai vivendo.>
<Ah si?>
<Si fratellone mio, ti stai dedicando anima e cuore a lei e questo ti rende vivo. Spaventato, ma vivo. Lo si legge nei tuoi occhi.>
<Io ci vedo solo paura nei miei occhi.>
<L'invincibile dr. Masen non ha il controllo della situazione e ora trema… Forse Isabella Swan doveva entrare nella tua vita molto tempo fa.>
<Sono stato odioso sorellina?>
<No, solo troppo dedito alla carriera e vederti tremare davanti all'amore mi piace.>
<Ti piace vedermi soffrire allora?>
<No scemo mi piace vederti vivere per altro che non sia la medicina. Sei così bello e buono, sarebbe stato uno spreco tu ti fossi dedicato solo ai bisturi.>
<Ehi sorellina… vieni qui...>
L'abbracciai fino a stritolarla e lei si prese le mie coccole in modo dolce e arrendevole, forse per la prima volta.
…
Eravamo stesi accanto a lei, cominciava a muoversi e non volevo lasciarla sola. Le presi la mano come durante la seduta.
<Edward, è stata dura per te assistere alla seduta?>
<Un po’, ma mai quanto lo sia stato per lei. Spero un giorno ne possa parlare con meno dolore.>
<Le tue smorfie sono buffe sai?>
<Che smorfie?>
<Con gli occhi l'adori ma tua la bocca segue la sensazione appena provata. Come ora, la divori con gli occhi ma la tua bocca si torce al pensiero della sua sofferenza>
<Non smetterei mai di guardarla.>
<Non farlo. Ti dona luce agli occhi.>
<Uhm…>
<Ok, ho capito, basta smancerie…>
Strinsi la mano di Bella, lei rispose alla stretta, mi avvicinai piano al suo viso e cominciai ad accarezzarle la guancia.
Lei spostava la guancia seguendo la mia mano, approfondendo il tocco.
<Ci sono io qui con te… Stai tranquilla piccola mia.>
Nel frattempo bussarono alla porta. Alice andò ad aprire, era il nostro pranzo.
<Hai deciso di decimare i roseti Edward?>
<No Alice, non sto decimando nulla…>
<… Mmmm… Cosa decimi tu?>
<Buongiorno Piccola mia.>
La ricoprii di baci.
<Quanto ho dormito?> Chiese stiracchiandosi.
<Un po'.> un bacio <Abbastanza> un altro bacio <per i miei gusti> tanti tanti baci sul suo splendido viso.
<Ehm…>
Alice.
<Sarei qua anche io piccioncini!!>
Sorridemmo della nostra ospite…
<Hai fame Bella?>
<Uhm… avrei bisogno di una doccia.>
<Vieni ti aiuto.>
Mentre Alice preparava la tavola io aiutai Bella a lavarsi e vestirsi.
Quando fu pronta mi si avvicinò abbracciandomi. La strinsi a me. Si avvicinò al mio orecchio.
<Mangiamo alla svelta. Ti ho sognato e mi sono svegliata con la voglia di te!>
Cazzo. Era tremenda!
Mi eccitai all'istante e lei sorridendo entusiasta della cosa mi suggerì:
<Dirò che ho bisogno di riposare dopo pranzo così Alice ci lascerà soli soletti e sarò tutta tua…>
Tornammo in camera. Alice sembrava volatilizzata, ma il mio telefonino vibrò.
"Maialini ci vediamo stasera!!"
<Deve aver capito le tue voglie, ci ha lasciato soli!>
Il suo viso si illuminò. Mi volò in braccio.
<Masen, hai i minuti contati.>
<Ah si??? Per cosa?>
<Per spogliarmi…>
La portai sul letto.
<Che fatica inutile prima in bagno…>
<Ah si?? Non ti piace quando ti spoglio piccola?>
Mi guardò tanto intensamente da accendermi subito tutti i sensi.
Le tolsi i pantaloni della tuta, la felpa, la canottiera e mi beai del suo corpo scolpito. Era una Dea e andava venerata.
Le baciai tutto il corpo. Le braccia, il petto, lo stomaco, giocai con l'ombelico, e poi carezzandole le gambe me le assaporai tutte. Lingua e poi piccoli morsetti, i suoi brividi mi facevano andare in estasi.
<Sei troppo vestito tu…>
Mi slacciai i pantaloni e tolsi la polo. In mutande visibilmente eccitato mi fiondai su di lei. La sua bocca.
La assaggiai, la leccai, la marchiai con i miei piccoli morsi.
<Edward sono fin troppo su di giri. Prendimi…>
<Eh no piccola… finché formuli una frase di senso compiuto non sei abbastanza su di giri.>
Cercai di nuovo le sue gambe, le carezzai, le toccai e cercai di memorizzare ogni singola linea dei suoi muscoli e delle sue minuscole ossa. Poi cercai il suo fiore. Doveva smettere di parlare per l'eccitazione che le avrei fatto provare.
Scostai le sue mutandine. Soffiai delicatamente sul suo clitoride. Tremò.
Era mia.
Posai le labbra in modo dolce su quel piccolo paradiso. Annusando il suo profumo, era il profumo dell'eccitazione della mia donne. Era per me che profumava così. Quando mi ridestai da quel balsamo cercai di scendere per darle ancora più piacere. Entrai in lei con la lingua cercando di stimolarle il clitoride con la punta del mio naso. Piccole mosse ma che le stavano infondendo piacere. La sentii mugolare eccitata. Mi spinsi ancora più in profondità e senti i suoi muscoli interni irrigidirsi per poi esplodere in un orgasmo potente che investì la mia lingua eccitandomi all'estremo. Quando si calmò mi poggiai su di lei.
<Parlami…>
Le chiesi…
<Uhmm….>
<Ora posso prenderti…>
Entrai in lei. Dapprima delicatamente. Boccheggiammo assieme per la nostra unione, e mi spinsi in lei piano piano fino a che i nostri respiri non si regolarizzarono.
Spinte e ansiti.
Occhi negli occhi.
Ancora spinte.
Il mio corpo nel suo.
Ancora ansiti.
Era piena di me.
Spinte.
Io ero completo.
Ansiti.
Lei era completa.
E ci trovammo all'apice assieme.
Uno sopra all'altra.
<Ti amo pazzo>
<Ti amo, ma perché pazzo?>
<Credevo di morire con i tuoi giochetti!!>
<Uhmm… A me sembrava ti fossero piaciuti…>
<Vediamo un po’… penso di aver detenuto il record di velocità di orgasmo, quindi… Non vedo l'ora di ripeterli!!!>
Con i suoi occhi da gatta mi fissò e poi mi carezzò il viso.
<Dr. Masen promettimi che presto usciremo di qua e saremmo felici assieme.>
<Certo piccola, ma perché ti vengono pensieri negativi su di noi?>
<No, è che quando ti ho sognato ti ho sentito arrabbiato e triste e non vorrei mai farti arrabbiare nè rattristare.>
<Sono o no il tuo principe azzurro?>
<Si principe…>
<Bene… Hai fame? Perché di là c'è una tavolata di roba pronta da un po’.>
<Mmmmm… Che famona!!!>
Ci vestimmo e mangiammo praticamente tutto ciò che era stato portato nonostante fosse un pranzo per 3 persone.
Mi accesi una sigaretta. Lei si sedette sulle mie gambe e si accoccolò su di me.
<Un tiro…>
<Uhmmm in cambio?>
<Ogni tiro un bacio…>
Giocammo un po' fino a che Alice non mi avvisò tramite sms del suo arrivo.
<Prezzemolo si è annoiata. Usciamo con lei?>
<Mi cambio, ho voglia di aria fresca!!>
Uscimmo tutti e tre assieme, assecondando mia sorella in giri folli e il mio amore nelle sue voglie. Gelato, patatine fritte e litri di coca cola.
<Una fogna… Ecco cosa sei…>
Lei mi guardava e rideva. Uno spettacolo.
…
Tornammo in albergo. Le ragazze avevano chiesto di cenare fuori e le accontentai prenotando in un posticino consigliato dal receptionist dell'albergo.
Alice mi costrinse a prepararmi per primo, voleva avere il tempo di preparare Bella e io tremai al pensiero di lasciarla nelle sue grinfie…
<Amore sei tranquilla in mano a prezzemolino?>
<Si amore mio, vai pure.>
Così scesi nella hall, chiesi di far arrivare un taxi e poi feci un paio di chiamate, in ospedale e poi anche Shepherd, per aggiornarlo e ringraziarlo. Terminate quelle, avevo ancora tempo per una boccata di nicotina. Quando uscii all'esterno per la mia sigaretta mi venne incontro Sloane e parlammo del risveglio di Bella.
<Sta facendo grandi passi verso la guarigione, devi esserne fiero Edward. Hai sentito quanto la tua presenza sia fondamentale per lei.>
<Mi ha piacevolmente spiazzato stamattina.>
<Penso che ti spiazzerà anche tra poco. Fossi in te prima di girarmi prenderei un bel respiro.>
Anche la mia piccola Alice era splendida, tanto che Sloane la fissò per qualche minuto fino a che spalleggiandolo gli confidai di Jasper, per cui deluso richiuse la bocca e mi congedò.
Abbracciai la mia donna.
<Sei una diavoletta travestita da angelo… Mi lasci sempre a bocca aperta.>
<E tu chiudila sennò entrano le mosche!!>
Risero le mie donne e prendendole entrambe sottobraccio mi diressi al taxi che nel frattempo era arrivato.
Entrammo nel ristorante e il cameriere ci accompagnò al tavolo. Sul tavolo c'erano due pacchettini. Uno per Alice, e l'altro per Bella. Mi guardarono entrambe con aria interrogativa ma io abbassai il viso sorridendo. Spostai la sedia a Bella per farla sedere e il cameriere si occupò di Alice.
Ordinai subito gli aperitivi. Tre calici di vino bianco frizzante.
Nel frattempo le mie donne cominciarono ad aprire il proprio regalino.
"Alla mia sorellina che sa sempre stupirmi, leggendomi nel pensiero e regalandomi tanto amore. Il tuo fratellone. Edward."
La mia Bella invece era più complessa. Amava la semplicità ed era in grado di essere elegante con poco. Così le regalai un ciondolo a forma di cuore. Un diamantino di pochi carati ma che riluceva in modo spettacolare se irradiato di luce. Quando lo vidi pensai alle parole di Alice e a come ci vedevano da fuori. Io brillavo con lei accanto, per cui decisi di far brillare anche lei.
"Alla mia luce. Con tutto il mio amore. Ti dono una piccola parte di me. Ti Amo. Edward"
Alice ballettava felice sulla sedia, mentre Bella con le lacrime agli occhi mi fece cenno di avvicinarmi a lei. Mi alzai, le posai un dolce bacio sulle labbra e poi l'aiutai a mettere la nuova collana.
<Edward è bellissima…>
<Sono felice che ti piaccia.>
<Ti amo.>
<Ci speravo!>
E ridemmo…
Mangiammo e bevemmo in allegria, fino a che Bella non cominciò a dare segni di stanchezza.
Chiesi il conto e feci chiamare un taxi.
Alice mi si avvicinò.
<Edward mi sa che te la cavi bene da solo, domani me ne torno dal mio Jasper, ti spiace?>
<No tesoro tutto quello che vuoi. Mi sento più forte e capace, e tu mi sei stata di grande aiuto oggi!>
L'abbracciai stretta stretta e le sorrisi prima di salire sul taxi.
4 commenti:
Ma dove lo fabbricano quest'uomo, poi mi dici come è possibile non essere pazza di lui!!!!! Devo dire che il riprendersi di Bella fa bene a tutti e mi sento un pochino più tranquilla poi con un uomo così si potrebbe andare in cima al mondo, quindi!!!!!! Che spettacolo di uomo ;0)
Bene capito il problema di bella ora con l'aiuto di sloone e l'amore di edward ...sicuramente riuscirà a guarire....certo vorrei anke un uomo cosi ke mi farebbe impazzire e sconnettere ma purtroppo nn esistono..grazie Erella ke mi permetti di sognare ^___^;;
oh mamma mia ma quanto è dolce Edward? e quella collana che ha regalato a Bella? quanto è bella? uffa lo voglio anch'io un uomo in completa e totale adorazione come lui ma questo non accadrà mai perchè lui esiste solo nei mosti sogni. baci Erella sei la mia stella.
wow che dolcissimo capitolo e che bel regalo le ha fatto il nostro Edward... Si può avere un dottore così? Cappero io sarei malata 24 ore su 24.
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