giovedì, ottobre 13

Capitolo 24 - Salus Par Aquam










Edward POV

<Bella…..>
<shhhhh….>
<La terapia….>
<shhhhh….>
<dobbiamo scendere….>
<shhhhh….>
<per favore….>
<Hai già parecchio da farti perdonare per cui non insisterei troppo Edward….>
<Un giorno di questi mi rinchiuderanno in un manicomio….>
<Tu e le tue chiacchiere mi manderete al manicomio….>
Si infilò sotto l’incavo del collo, e li annusando il mio profumo, creò una serie di brividi tali da scatenare la belva che era in me.
Le mie mani sul suo fondo schiena, a tirarla su dal letto. Labbra contro labbra, affamate. Verso il bagno. Il respiro rotto dall’apnea dei nostri baci. La doccia. Lingua contro lingua in una lotta all’ultimo sangue. Il box doccia fortunatamente aperto. Il suo sapore ad invadere la mia bocca. Dentro. La sua lingua modellata alla mia. Contro il muro. Gemiti incontrollati. Mani che viaggiano sui nostri corpi. Fronte contro fronte a cercare ossigeno. Le sue mani a spogliarmi. Le mie a lacerare la sua lingerie.
<Fammi vedere cosa sei capace Dr. Masen quando perdi il controllo….>
Un sortilegio. Ero in preda ad un attacco di follia.
Libera da ogni velo era mia. Non ci pensai due volte. La penetrai facendola urlare. Terrorizzato dall’averla in qualche modo ferita mi bloccai .
<Ed- Edward n-non fermar-ti….>
Oddio mio mi stava facendo impazzire.
Più osavo e più le piaceva.
Più affondavo e più godeva.
Più spingevo e più chiedeva.
Era il sogno di ogni uomo questa donna. La mia donna, il mio sogno.
<Ahhhh dio cosa sei dr. Masen…>
<Cosa sono dimmelo….>
<Sei un dio del sesso….>
<Oh dio mio piccola se continui un altro po’ non riuscirò a trattenermi e ti riempirò….>
<Fallo….>
Occhi negli occhi…
<Fallo ti ho detto. Voglio tutto di te….>
Cazzo.
Non posso.
Devo controllarmi.
<Edward….>
Allungo la mano e apro il getto dell’acqua fredda.
<Devo calmarmi. Bella non possiamo essere così irresponsabili.>
<Ma cosa stai dicendo?>
I suoi occhi spalancati. La sua bocca aperta a chiedere e cercare di metabolizzare il mio gesto. La feci scendere da me. Lei non  volle staccare l’abbraccio.
<Bella ti prego.>
<Edward che è successo non capisco.>
<Non posso perdere il controllo Bella. Non fino a quando non guarirai. >
<Edward guardami…>
Le sue mani a carezzare il mio viso, i suoi occhi nei miei.
<Tutto ciò che fai non può farmi del male. Lo capisci che non sei tu il problema?>
<Se dovesse succederti qualcosa io non potrei mai perdonarmelo. Sei la mia vita adesso e non posso fare nulla, mi sento impotente per la prima volta in vita mia. La persona che amo sta male e io da  medico non posso fare nulla. Poi la passione che c’è tra noi non aiuta a tenere a freno i miei istinti e sono devastato. Perché ti voglio. Perché ti amo. Ma non posso ancora farlo liberamente. Voglio farti avere tutto quello che ti serve. Tutto me stesso. Ma ora devo stare fermo e aspettarti. Ma sono un lurido egoista che si lascia andare anziché controllarsi.>
<Edward io con te sono al sicuro, nulla mi può toccare.>
<Bella io…>
Ma non mi diede il tempo di finire che mi trovai le sue labbra sulle mie, dolci ali di farfalla a battere sulle mie.
<Ti amo Edward Masen e tu ricordati che sei la causa della mia guarigione, sono qua per te. Ma ora per punizione alla brusca interruzione, dovrai lavarmi e asciugarmi perché tra mezz’ora devo essere nella SPA!!!>
<Hai ragione piccola>
Sospirai di fronte al suo tentativo di alleggerire la situazione. Era il mio mondo e se lei voleva essere serena ne aveva tutto il diritto.
<C’è un vassoio che mi aspetta di la o sbaglio?>
<No piccola non sbagli… Fatti asciugare i capelli…>
La presi in braccio, di nuovo, cercai un telo e uscendo dal box cercai alla bene e meglio di coprirla.
La feci sedere a ridosso di un comodino che si trovava accanto al lavandino.
Cominciai a frizionare il suo corpo con il telo per asciugarla dalle goccioline che aveva addosso.
Mi guardai attorno in cerca di un secondo telo per me e di un asciugamano per i capelli di Bella.
Trovai tutto accanto alla vasca da bagno e mi coprii.
<Non mi piaci così!!!>
La sentii sghignazzare…
<Tu sei proprio pazza piccola mia…>
Presi l’asciugamano e tamponai i capelli a Bella. Poi cercai il phon e cominciai ad asciugarle i capelli. I suoi leggeri boccoli piano piano venivano fuori, lei come una bimba piccola, si godeva quelle mie coccole. Era perfetta. Occhi chiusi e mento all’insù ad aiutarmi nell’impresa.
Quando terminai l’opera le chiesi di rimanere ferma su quel trabiccolo. Avevo voglia di viziare la mia piccola. Così andai alla sua valigia. (quella che avevo fatto riempire da mia sorella…) Scelsi un completino intimo abbastanza casto, dato che probabilmente avrebbe dovuto spogliarsi davanti ad un altro uomo. E poi una tuta leggera. Niente nudità se non davanti a me o se accompagnata dal sottoscritto.
Tornai in bagno.
Era il mio spettacolo personale.
Muoveva le gambe a tempo della melodia che si stava canticchiando da sola.
<Ora ti vesto piccola, poi cappuccino, pasta e di corsa alla SPA.>
<Tu che farai?>
<Io chiamerò Alice e in clinica. Così mi aggiornerò un pochino, poi magari ti potrei aspettare in piscina, che ne dici?>
<Dico che non vedo l’ora!!>
<Bene, ora infila le gambe qua e fai come dico io!!!>
<Va bene papà…>
Ridemmo e poi tutta d’un tratto si fece seria.
<Tua figlia sarà la donna più fortunata del mondo.>
E mi carezzò il viso.
La vestii e lei mi lasciò fare. Quando fu pronta la presi di nuovo in braccio. La mia piuma doveva far colazione. La feci sedere sul letto. Alzai il vassoio.
<Ormai il tuo cappuccino ha perso tutta la schiuma…>
Dissi deluso dall’inevitabile smontamento del latte nel cappuccino di Bella…
<Amore mio conosco un altro modo per macchiare il mio cappuccino …>
Con gli occhi da gatta avvicinò le sue labbra alle mie…
<La tua schiumetta sarebbe cento volte meglio di quella che fanno al bar…>
E detto questo tornò sul letto ad addentare la pasta.
Io sentii un formicolio al basso ventre che mi provocò brividi e capogiri, come poteva questa donna crearmi scompiglio. Due minuti prima era una dolce ed indifesa bambina che sgambettava su di un comodino e dopo due minuti si trasformava in ammaliatrice e focosa amante. Tutto questo senza mai scomporsi. Come se mi chiedesse un bicchier d’acqua.
Finita la pasta andò in bagno, finì di prepararsi. Uscì e appoggiata allo stipite della porta:
<Mi accompagni giù? Almeno fino a che  non entro…>
<Certo amore mio.>
<Io sono pronta…>
<Andiamo…>
E felice come non mai mi guidò verso l’ascensore.
<Che cosa devi fare ora?>
La vidi armeggiare con la sua cartellina…
<Inizio con un massaggio Thay… uhhh non vedo l’ora sono proprio curiosa…>
<Bene amore mio lo spirito giusto è questo. Io invece ti aspetto in piscina. Ho deciso di andare subito in acqua. Così non mi peserà l’attesa.>
<E Alice? E la clinica???>
<Non hanno chiamato loro, vuol dire che è tutto a posto, ho bisogno anche io di ricevere un po’ di relax.  E stasera assieme chiamiamo i miei… che ne dici?>
<Non avrai intenzione di puntare qualche impiegata o bagnina?>
<No vita mia!!! Ho occhi solo per te!!!>
Un bacio sulle labbra e le porte dell’ascensore si aprirono.
<Miss. Masen???>
<Edward io ti picchio!!!>
Sospirò e mi divertii di quella scena…
<Sono io…>

Bella POV

<A dopo amore mio.>
<Miss Masen benvenuta, mi chiamo Richard e sono il suo massaggiatore per questa seduta. Prima di iniziare vorrei farla accomodare sul futon e ascoltare il perché faremo questo trattamento. Si tratta di un massaggio terapeutico. Si compone di compressioni, digitopressioni e allungamenti-mobilizzazioni che portano il suo corpo ad effettuare passivamente posizioni Yoga. Sblocca le tensioni di carattere fisico e nervoso, riossigenando la muscolatura e non solo, riequilibrando l’apparato scheletrico, riattiva la circolazione venosa e linfatica e cura disturbi cervicali, lombari, emicranie insonnia e rigidità articolare muscolare. Unendo così terapia fisica a quella mentale. Lo Yoga è sempre un tocca sana.>
<Non l’ho mai praticato…>
<Bene, da oggi inizieremo. Ora Miss Swan questo massaggio lo effettuiamo sul futon perché mi aiuterò con il mio corpo a fare alcune manipolazioni. Lei comunque deve assolutamente cercare di rilassarsi e cercare di arrivare alla sua pace interiore. Lasci fare a me. Ok?>
<Bene. Pronta!!>
<Allora pancia in giù e occhi chiusi…>
Sentii una dolce musica partire in sottofondo.
<Respiri profondi Miss Masen… Inspiri e poi butti fuori… Lentamente…>







Ad un certo punto sentii una mano sulla guancia.
<Miss Masen, è dei nostri? Riesce ad aprire gli occhi?>
Oddio mi ero addormentata…
<Mi scusi devo essermi addormentata!!>
<Capita anche questo si… Comunque la nostra seduta di oggi è terminata, io direi di lasciar passare un giorno e non caricare troppo il suo corpo, è un po’ rigida e rischiamo di affaticarlo. Vado a fissarle l’appuntamento per dopodomani. Quando è in comodo si può alzare. Il sig. Masen ha pregato di farle sapere che si trova in piscina  e che l’aspetta.>
<Grazie Richard…>
E lo vidi sparire dietro la porta.
Provai ad alzarmi. La sensazione di torpore finì subito lasciando spazio a qualche dolore muscolare. Dovevo essere proprio un tronco. Ma Edward mi aspettava e quindi mi alzai, uscii dalla stanza, passai dal bureau a ritirare la cartellina con il nuovo appuntamento e mi diressi in piscina.
Stranamente mi sentivo positiva, dolorante, ma positiva. Non mi era dispiaciuto lasciarmi andare in quel modo.
Arrivai in piscina. Con il pass oltrepassai il cancelletto. Chiesi degli spogliatoi, mi venne consegnato l’accappatoio e delle ciabattine per entrare nella zona piscina.
Quando uscii dallo spogliatoio cercai di lui. Mi mancava avevo bisogno dei suoi baci e delle sue mani.
E subito un pensiero… quel massaggio, fatto da lui… non mi sarei mai potuta addormentare. Le sue mani che vagano per tutto il mio corpo…
<Bella… in acqua… sono qua…>
Il mio dio greco era in acqua… uhmmm che voglia di lui.
Lo vidi uscire dall’acqua, bello come il sole, e venirmi incontro. Prese il suo accappatoio e mi accompagnò al nostro tavolo.
<È proprio ora di una bella tisana, così mi racconti tutto…>
<Oh Edward sapessi che figura… Ho dormito tutto il tempo… Mi ha dovuto svegliare il massaggiatore…>
<La terapia fa effetto no??? Che ne dici di due tisane ai frutti di bosco? Mi sa che sia la più buona…>
<Perfetto Edward…>
Prendemmo la nostra tisana. Ma io avevo bisogno di fare un bagno. Volevo sciogliere le tensioni muscolari create dal primo massaggio. Mi prese per mano e mi condusse in acqua. Con se.




2 commenti:

mary robert ha detto...

WOW..come c***o fa a fermarsi in una situazione del genere!!è vero ke nn vuole ke si senta male .lei...ma a me nn pensa??? come ci son rimasta male?...penso x il bene di bella e il mio ke guarisca presto.PS. di al tuo dottore ke x sfogare i suoi istinti animaleschi sono libera...mentre aspetta ke bella guarisce. grazie x avermi regalato un sonno agitato..mery.. kiss

Trilly ha detto...

Accidentaccio!!! Mi pareva quasi di esserci a me lì sotto!!!! Wowwwwwwwwwwwwwwww......e famola guarì 'sta ragazza sennò si more noi prima........