<Buongiorno Piccola…>
Era in piedi acconto al mio letto con un vassoio in mano. Stravolta cercai di aprire gli occhi e il suo sorriso mi abbagliò. Bello come il sole, si sedette accanto a me sul bordo del futon e mi porse il vassoio. Due tazze di caffè fumante, una brioches e una rosa color pesca con un bigliettino.
<Edward non sto sognando. Dimostramelo ti prego. Ho paura che sia tutto un’illusione.>
Prese il vassoio lo appoggiò sul pavimento e me lo ritrovai a pochi centimetri dal mio volto.
<Dimmi se questo ti sembra reale…>
Un bacio dolce sulle labbra.
<Mmmmhhh si, mi sembra reale…>
<E questo?>
Si spostò sulla guancia surriscaldandola di baci.
Sfiorò con le sue labbra il mio lobo sinistro fino a scendere sul collo.
<E questo?>
Si spostò sulla spalla, spostando la bretellina della camicia da notte e baciandone la superficie.
Poi di scattò tornò sul mio viso, arrossato per il contatto con le sue labbra.
<Sono abbastanza reale?>
Aprii gli occhi e non sapendo cosa rispondere, mi attaccai alle sue labbra. Lo baciai, in modo dolce, sapevo che se avessi cercato di più si sarebbe staccato da me e sulle labbra gli suggerii…
<Tanto reale da togliermi il fiato>.
Lui si staccò, si riaccomodò sul letto e mi porse il caffè.
Sorrideva, era bello come un dio greco.
<Edward è una delle tue rose? È così bella che sembra di vetro.>
<Ha un significato profondo e il suo colore rispecchia il colore della tua pelle.>
<Un significato?>
<Ogni colore ha un proprio significato. Questa, piccola mia, racchiude il mio amore segreto per te.>
Lo guardai e mi persi nei suoi occhi, finché lui non si alzò e mi porse la sua mano.
<Andiamo piccola, oggi abbiamo un appuntamento. Ricordi?>
Come dimenticare le mie giornate da cavia di laboratorio.
<Andiamo.>
…
Arrivammo in clinica, al Cullen’s Hospital. Passammo tra lo sguardo attonito di infermiere e dottoresse che ci squadravano per capire chi io potessi essere. Pensai a quanti cuori doveva aver infranto questo giovane dottore e oggi, dopo qualche giorno di assenza, si presentava con una sconosciuta mano nella mano.
Arrivammo all’accettazione.
<Buon giorno Helen. Ti presento la mia Bella. Ha un ricovero prenotato con il Dottor Shepherd.>
<Piacere Bella. Allora il Dottore è già arrivato, vi aspetta nel suo ambulatorio.>
<Grazie.>
<Dr. Masen mi servono i documenti per il ricovero e un po’ di firme sui moduli.>
<Helen, dopo il colloquio verrò da lei e mi occuperò di tutto io.>
<Bene Dottore. Avviso il collega che state salendo.>
<Grazie.>
Mi prese di nuovo per mano e mi accompagnò all’ascensore.
Salimmo, mi osservava, ma la mia tensione mi portava al silenzio assoluto.
Arrivammo al terzo piano, mi cinse per i fianchi e mi condusse verso l’ambulatorio del dottore. Bussò e il collega apparve dietro la porta. Si scambiarono gesti di saluto e poi mi lasciò con lui.
<Bella io devo fare un paio di cosette e controllare alcune cartelle nel mio ufficio, manco da qualche giorno. Come avrete fatto qui il collega mi avviserà e verrò ad aiutarti a sistemare le tue cose. Starò accanto a te come promesso.>
Baciandomi sulla fronte si chiuse la porta dietro di sè e rimasi li immobile con questo medico sconosciuto.
<Isabella, si accomodi. Dobbiamo parlare un po’.>
<Le ricordo solo che sto facendo tutto questo solo perché è stato Edward a chiedermelo. Io sono solo stanca. Lavoro tanto e non ho riposo.>
<Isabella sono solo controlli, stia tranquilla. Conosco la pignoleria del collega e so che insisterà fino a che non eseguiremo tutti i controlli. Lui in realtà mi ha già spiegato un po’ i suoi sintomi e a grandi linee la corrispondenza che ne deriva ci può far pensare ad una ipertensione da stress. Come lei mi ha appena confessato, sta conducendo una vita troppo frenetica a causa del lavoro. I test che faremo serviranno solamente a verificare questa mia ipotetica conclusione e l’effetto di questa eventuale patologia sui vari organi e sulla loro funzionalità. Quando lei sviene, probabilmente il suo cervello esclude alcune funzioni vitali al fine di evitare shock emotivi. Per questo i test servono. Devo accertarmi che sia realmente così. Non mi sembra si possa arrivare ad altre conclusioni. Comunque ora iniziamo.>
<Solo una domanda dottore, anzi no… una supplica. Voglio sapere tutto, non voglio che interceda con Edward. Poi, nel caso fosse questa la diagnosi, quale cura dovrei fare una volta fuori di qui?>
<Allora per dovere morale di medico non mi permetterei mai di non avvisare i miei pazienti sul loro stato di salute, anche se conosce meglio di me Edward e sa già che leggerà le sue cartelle. Ma se vuole privacy la avrà. Per quanto riguarda la terapia per l’ipertensione, si possono intraprendere diverse vie. Come terapia medica in genere somministro a basse dosi della dopamina e poi tanto riposo. Riposo Isabella. Ma ora veniamo a noi. Le infermiere di reparto la faranno sistemare nella sua stanza, nel frattempo avviso Edward.>
<Non voglio escluderlo da questa cosa, è lui che mi ha portato qui e devo a lui queste cure. Per cui dovrà sapere tutto, ma non mi dovete nascondere nulla.>
<Perfetto Isabella. A dopo>
Mi accompagnò dalla capo sala.
<Alice avvisa tuo fratello che Miss Swan sta sistemandosi in camera.>
<Bene Dottor Sheperd.>
-Tuo fratello?????? Alice il folletto???? Oh cazzo non ero pronta!!!!!-
<Prego Bella, questa sarà la tua stanza, Edward mi ha già consegnato la tua roba e per qualsiasi cosa basta che chiami. Io sono a tua completa disposizione.>
<Grazie…>
<Quello è il bagno. Sarai in stanza da sola, quindi puoi appoggiare il tuo beauty di là. Questo è il campanello e quando hai bisogno chiama. Mi raccomando.>
<Alice l’hai già rintronata????>
Eccolo, bello da morire, mi era mancato tantissimo, anche se erano passati pochi minuti.
<Ma no, le solite disposizioni fratellone.>
Facendogli la linguaccia ci lasciò soli.
Lui si avvicinò a me e stavolta fui io a chiedergli l’abbraccio, allungando le mie mani a lui. Non si fece pregare e mi abbracciò stretto stretto.
<Mi sei mancata piccola. Come stai???>
<Bene, ma anche tu mi sei mancato.>
Mi baciò la fronte ed io mi assaporai tutta l'intensità di quel momento.
<Non mi hai detto di tua sorella.>
<Il mio folletto ha cambiato i turni pur di conoscerti. Sapeva che saresti arrivata e ha voluto accoglierti. Però non lo sapevo fino a che non ti ho lasciata in ambulatorio.>
<Perdonato.>
<Preparati, stanno per venirti a prendere. Vuoi che venga con te?>
<Puoi stare con me?>
<Si piccola. Ho spostato gli appuntamenti, mi sono liberato.>
Lo abbracciai ancora più forte…
<Grazie, grazie, grazie…>
<Dai che ti aspetto qui seduto, vai a cambiarti.>
Presi la mia valigia e andai in bagno. La aprii ma non vi trovai le mie cose.
<EDWARD!!!!! MI HANNO SCAMBIATO LA VALIGIA!!!!!>
Lo sentii ridere e mi affacciai.
<Ma che ti ridi! Non ho le mie cose con me, il mio pigiama, il mio beauty-case. Come faccio?>
Lo vidi alzarsi e venirmi incontro.
<Ho pensato che il tuo pigiama avesse bisogno di una lavata e così ho preso alcune cose pensando a te.>
<Ma come cazzo hai fatto se eri sempre con me???>
<Ho i miei mezzi e il mio folletto che mi aiuta sempre.>
<Poi chi ti ha dato il permesso? Io questa roba non posso permettermela. Non è mia.>
<Piccola non fare capricci, discuteremo di questo in un secondo momento, ora cambiati stanno per arrivare a prenderti. Ti prego, fallo per me.>
L’aveva sempre vinta lui.
Richiusi la porta del bagno e mi cambiai. Trovai un pigiama di seta blu. Mi aveva colpito. Elegante ma semplice. Posai il beauty nello scaffale, mi rinfrescai il viso e uscii.
Lui era lì, ad aspettarmi. Mi faceva sempre uno strano effetto guardarlo, fissarlo e, il più delle volte, mi trovavo ad adorarlo. Edward in quel momento faceva lo stesso. Occhi negli occhi. Una carica esagerata, non riuscivamo a staccarci fino a che non sentimmo delle voci arrivare dal corridoio e chiedere di me. Mi appoggiai al letto e lui si avvicinò a me.
<Sarò con te amore mio.>
<Miss Swan?>
<Si sono io…>
2 commenti:
pattz voglio anke io un dottore ke si prenda cura di me :)))))))))))) stiamo entrando nel vivo ora inizieranno tutti gli esami e finalmente scopriremo isy cos'ha.Ancora grazie mia dolce Erella.
Benissimo benissimo pure io voglio essere contornata da un'équipe del genere...vediamo cosa viene fuori!
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